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La Scuola di Teatro che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione!

Vita di classe

Progetto di Commedia dell’arte

De quél végio àlbaro noàltri sémo pur nassiùdi. E come podarèssemo
conóssere, al fin, dónde se vòlo arivàre se no’ savém de donde a sémo vegnùdi?

Così scrive Angelo Beolco, Ruzante, ne La piovana (1532).

Un attore italiano dovrebbe conoscere il “vecchio albero” da cui nasce il teatro del nostro paese e cioè la commedia dell’arte

Gli allievi del terzo anno affrontano lo studio teorico e pratico di questo grande fenomeno che ha rivoluzionato il teatro europeo e, quindi, l’uso delle maschere, i tipi fissi, i lazzi, l’improvvisazione in commedia, fino a scrivere e recitare, insieme ai propri compagni, come in una vera compagnia di comici dell’arte, un breve spettacolo sulla base di uno dei canovacci di Flaminio Scala (1611). Un attore di commedia doveva saper recitare, declamare versi, danzare, cantare, tirare di scherma, fare pantomima e acrobazie: questo sarà quindi un banco di prova molto impegnativo per i nostri allievi, che dovranno mettere a frutto tutti gli insegnamenti dei passati anni.

Massimiliano Cutrera è un attore, regista e pedagogo. Si è formato al GITIS di Mosca, successivamente ha seguito Nikolaj Karpov e poi Anatolij Vasil’ev e si è altresì specializzato in Commedia dell’Arte insieme a Carlo Boso e Ferruccio Soleri.