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La Scuola di Teatro che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione!

Vita di classe

Tecnica Michael Chekhov Tomassoni

Tecnica Michael Chekhov nel secondo trimestre

Il Corso Avanzato nel secondo trimestre, si è addentrato nel processo di analisi attiva del testo attraverso il ricco mondo espressivo della “tecnica Michael Chekhov”

… l’ obbiettivo è stato quello di sviluppare gli strumenti necessari per affrontare la parola scritta, il testo.

La pedagogia legata alla tecnica è perfetta a tale scopo. In primis perché porta l’ allievo a lavorare sul processo che vive dietro al parlato. In secondo luogo perché cura la capacità di ascolto ( di ricezione di stati d’animo, sentimenti ed umori) e  quella di esprimere in scena questo sentire attraverso azioni, gesti, comportamenti. Ed inoltre porta il training, che ha sempre radice nel corpo dell’attore, ad una dimensione psico-fisica.
Il primo punto, ovvero la capacità di trasformare il testo e poterlo giocare in svariate modalità,  è raggiungibile grazie ad i tanti strumenti di cui la tecnica dota l’attore. Primo tra tutti il “corpo energetico”, che gli allievi hanno imparato a sentire e veicolare, nel lavoro sulle: “direzioni dell’energia”, sulle “sensazioni”, sulle “qualità di movimento”, sulle “azioni fondamentali” e sul “gesto psicologico “.
La pièce presa a pretesto, per questo lavoro, è stato l’atto unico di A. Chekhov: “L’orso”.
Oltre che giocare monologhi e scene attraverso questo o quell’ elemento della tecnica: ad esempio con la “sensazione della rabbia” o con il corpo energetico “in espansione” o ancora con “l’azione fondamentale dell’ io voglio”, etc , gli allievi hanno lavorato in un processo di analisi attiva ed in una dimensione di “struttura aperta” o “di gioco” ( ludica), in cui non c’è immedesimazione con il personaggio. Quindi stabilendo non solo gli obiettivi dei personaggi, ma anche quelli degli attori che giocano con questi personaggi.
La scoperta, il gioco e la disponibilità a considerare il testo come un qualcosa di mobile, da aprire, da scandagliare, sono stati punti fermi di tutto il percorso.

Un corpo vivo in scena, una mente aperta, un sentire che fluisce, e tanta bellezza…

Francesca Tomassoni