Interaction Technique al terzo anno!
Si è concluso lo stage di alta formazione a cura di Gianluca Iumiento con le allieve e gli allievi del terzo anno. Gianluca ha già collaborato con Il Centro Internazionale La Cometa mettendo in scena nel 2021 lo spettacolo di diploma Il Boschetto di Jesper Halle.
Un viaggio sull’evoluzione del rapporto uomo-donna nella drammaturgia occidentale, dall’avvento del teatro borghese dell’Ottocento fino ai primi anni Duemila e alla caduta delle Torri Gemelle – evento che segna simbolicamente l’inizio della fine dell’egemonia occidentale sul mondo contemporaneo.
Obiettivo del lavoro: analizzare come l’uomo-autore ha scritto la donna in epoche diverse, mettendo in scena il patriarcato e la sua crisi e come le lotte femministe abbiano cambiato il linguaggio teatrale e la scrittura degli autori uomini.
Testi teatrali di lavoro: La signorina Julie (Miss Julie) di August Strindberg, Pazzo d’amore (Fool for Love) di Sam Shepard, Danny e il profondo blu (Danny and the Deep Blue Sea) di John Patrick Shanley e The Mercy Seat di Neil LaBute.
Testi teorici di riferimento: Simone de Beauvoir (Il secondo sesso), Camille Paglia (Sexual Personae), Judith Butler (Questione di genere), Laura Mulvey (Visual Pleasure and Narrative Cinema), Bell Hooks (Feminist Theory: From Margin to Center) e Adrienne Rich (Compulsory Heterosexuality and Lesbian Existence).
Il percorso parte dal teatro borghese dell’Ottocento, dove l’autore maschio è custode dell’ordine sociale e la donna appare come una forza destabilizzante da contenere. Con Strindberg vediamo come l’emancipazione femminile viene descritta come un pericolo per l’equilibrio sociale, capace di scatenare una “guerra dei sessi” senza vincitori. Passando a Sam Shepard, ci troviamo di fronte a un uomo in crisi, incapace di reinventarsi e di adattarsi al nuovo mondo: un uomo che trasforma il legame amoroso in una catena abusiva, che ripete i traumi di generazione in generazione e che sembra compiere una vendetta silenziosa sulla donna all’interno delle mura domestiche. Shanley porta questo conflitto a una dimensione esistenziale e di lotta di classe: anche l’uomo è infelice per colpa del patriarcato, e l’uomo delle classi inferiori deve “uccidere il patriarca in sé” per poter amare davvero e, solo così, potrà unirsi alla donna in una lotta contro le classi egemoni (fatte di uomini bianchi ricchi) che sono esse stesse patriarcali anche nei confronti degli uomini. Infine, con LaBute arriviamo al 2001, all’indomani dell’11 settembre, quando l’Occidente entra in una fase di paura e ridefinizione di sé. Qui la donna diventa il “nuovo uomo”: esercita potere, rifiuta legami, usa il lavoro come strumento di controllo e rinuncia a ogni fragilità pur di non perdere ciò che ha conquistato. Non propone una terza via più armonica, ma occupa il posto lasciato libero dal maschio alfa in crisi.
A cura di Gianluca Iumiento
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