Il debutto al Teatro Cometa Off
E poi c’è quel momento in cui si spengono le luci in sala e tutto inizia…
Lo spettacolo di diploma è sempre un momento emozionante, ma dopo un anno difficile come questo ha il sapore di una rinascita!
Lo spettacolo ha divertito, commosso e fatto riflettere. Erano presenti molti registi produttori e tanti amici!
Il Boschetto di Jesper Halle. Traduzione e messa in scena di Gianluca Iumiento
NOTE DI REGIA
Jon Jesper Halle, è un drammaturgo e professore di scrittura scenica presso la KHiO, Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Oslo, in Norvegia. Dal suo debutto come autore, nel 1984, ad oggi, ha scritto per teatro classico e di figura, per radio e televisione. In Scandinavia, con Dagenes Lys, tra le sue opere più famose, ha vinto il Premio Ibsen nel 1996, mentre, con Lilleskogen (Il boschetto), il Premio Hedda nel 2004. Il suo lavoro di drammaturgo, che ispira molti giovani scrittori, unisce un linguaggio poetico e a volte onirico alla narrazione d’impronta realista e quasi documentarista. Nelle sue opere, Halle mette spesso in scena il lato oscuro della quotidianità scandinava, quello che non traspare sotto l’apparente perfezione borghese, dell’agiato vivere nord-europeo. Ansie, paure, senso di inferiorità si mischiano a rabbia repressa e sogni troppo grandi per poter essere realizzati. Fra voglia di fuga e rifiuto delle convenzioni, il teatro di Jesper Halle è un gioco d’equilibri tra mitologia nordica e cronaca domestica.
La sua scrittura è un misto di realismo, poesia e ironia. I personaggi sono sempre con un piede dentro a sé stessi e con un piede fuori. Sono capaci sia di riflettere sul proprio passato che di fare ironia sulle proprie debolezze. C’è una forma ricercata di ingenuità nei testi di Halle, che però non è un’attitudine naif verso i grandi temi della vita, ma più uno specchio su l’ingenuità culturale scandinava. La cultura norvegese sembra avere per certi aspetti una sua intrinseca convinzione di poter risolvere tutti i conflitti del mondo. È una cultura per certi versi molto poco nichilista e molto ottimista, un ottimismo che delle volte risulta proprio ingenuo e che ha grandi conseguenze psicologiche sul popolo dei fiordi, in un certo senso infatti lo paralizza. Toglie come dire una certa forma di responsabilità individuale.
I personaggi delle volte raccontano, delle volte si confidano, delle volte si immergono in un gioco di ruoli, in una specie di psicodramma, dove mettono in scena momenti del passato, frammenti, memorie, paure e sogni. Tutto è realistico, dettagliato, tutto sembra essere proprio come è stato, ma allo stesso tempo tutto è menzogna, frammento, ricostruzione parziale di una qualche verità di cui non sapremo mai fino in fondo tutti i segreti.
Jesper Halle è anche un sapiente maestro del genere gotico nordico, in molti suoi testi ci sono verità nascoste che cercano di emergere alla superficie. La sua scrittura è un equilibrio ben orchestrato fatto di semine drammaturgiche e sofisticati depistaggi.
Il boschetto è un divertente thriller teatrale che per certi versi ricorda le atmosfere di capolavori come Twin Peaks.
IL REGISTA
Gianluca Iumiento, artista italiano, vive e lavora da anni in Norvegia, dove ha diretto film e dirige e interpreta spettacoli per i maggiori Teatri Nazionali. Per otto anni ha diretto la KHiO, l’Accademia d’Arte Drammatica di Oslo, lavorando a stretto contatto con Jesper Halle, responsabile dei corsi di drammaturgia. In Italia, al Piccolo di Milano, Iumiento ha pure proposto lavori di un altro drammaturgo scandinavo, Jon Fosse, fra gli autori contemporanei più rappresentati al mondo, riscuotendo un ottimo successo della critica.
GLI INTERPRETI
Il terzo anno di recitazione della Scuola Internazionale della Cometa di Roma. Clara Addari, Luca Andrea Alfonsetti, Ilaria Ballantini, Daniele Castoria, Edoardo D’Antonio, Giovanna Giardina, Giuseppe Latrofa, Paolo Leccisotto, Benedetta Margheriti, Giulia Massimini, Pietro Scarnati, Veronica Toscanelli sono un gruppo molto dinamico e talentuoso di giovani attori, che nonostante le difficoltà della pandemia sono riusciti a continuare con successo il loro percorso formativo. Il boschetto è il loro progetto di diploma, in cui mettono in campo tutto il loro talento e la loro voglia di emergere, confrontandosi con uno dei più grandi autori viventi del teatro nordico.