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Amleto. Un principe, mille volti da William Shakespeare

Il nostro docente Gianluca Iumiento con gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia dal 6 al 9 di Febbraio 2025 saranno al Teatro India – Sala B con Amleto. Un principe, mille volti da William Shakespeare

Note di regia
Chi siamo e perché facciamo ciò che facciamo?
Questa è solo una delle mille domande che, come i rami di un bosco infinito, crescono dalla radice di un unico nome: Amleto.

Ma chi è davvero Amleto? E perché fa ciò che fa? È forse uno specchio del mondo, come lui stesso sostiene che sia il teatro, quando istruisce i suoi attori nella recita destinata a smascherare le colpe dello zio? Oppure è quel Dio che Nietzsche proclama morto, un Dio che il Rinascimento e l’Illuminismo avevano già sepolto per fare dell’uomo e della sua ragione il centro di ogni verità?

Di certo c’è una cosa: quest’uomo – Amleto – è incapace di agire, schiacciato dal peso delle aspettative delle generazioni passate e dalla responsabilità di un ruolo che non riesce a sostenere. È un personaggio anti-drammatico, come lo avrebbe definito Carmelo Bene. Oppure, per usare un termine di Bakhtin, polivocale: un essere che racchiude una moltitudine di voci, in perpetuo conflitto tra loro, in una contraddizione incessante che pulsa sotto il nome di un solo uomo.

Come ci insegna Paul Castagno, questa polifonia interiore è ciò che rende Amleto un enigma teatrale, una figura che sfugge a ogni definizione, un volto in continua trasformazione. È proprio questa sua natura fallimentare e, al contempo, regale, folle ma giusta, violenta eppure fragile, a farne il personaggio più iconico della storia del teatro. L’unico capace di essere eroe e spettatore nello stesso medesimo istante.

Forse l’umanità si è spinta in un vicolo cieco, cercando di modellare il mondo a propria immagine e somiglianza, schiava della propria hybris. Forse Amleto è il profeta che William Shakespeare, il più grande drammaturgo della storia, ci ha lasciato in eredità per ricordarci che, per quanto grande sia la nostra ragione, essa rimane incatenata dai vizi e dai limiti della natura umana. I cieli che ci sovrastano sono infiniti, ma prigionieri dei limiti della nostra conoscenza, a noi accessibili solo in parte infinitesimale.

E allora, forse, la domanda più importante – essere o non essere – racchiude una risposta che non arriveremo mai a comprendere pienamente.

Gli studenti del terzo anno del Centro Sperimentale di Cinematografia hanno scelto di confrontarsi con il più grande dilemma del teatro mondiale. Anche loro, come Amleto, vivono in un mondo che cambia troppo velocemente, sentono il peso delle aspettative e l’incapacità delle generazioni passate di lasciare un futuro degno per i giovani. Si riconoscono in quell’incertezza, in quell’urlo silenzioso di chi cerca un ruolo, un’identità, un senso.

Con l’amore e la fantasia del pubblico, questi giovani attori vogliono immergersi in un viaggio di eroi, fantasmi, regni contesi e amori delusi per domandarsi, insieme a tutti noi:
Che cos’è un uomo? Questa quintessenza di polvere? E cos’è la vita? Un sogno? O un orrendo affanno da sopportare e affrontare, impugnando le armi e combattendo per la propria felicità?